Associazione Cardiopatici Alta Valle del Tevere (ONLUS)
Diritti Generali
  • Il cittadino cardiopatico ritiene suo diritto d'essere messo nelle condizioni di potersi curare, senza preoccupazioni di carattere socio-economico e senza interferenze nella scelta del medico e degli ospedali cui afferire.

 

  • Il cittadino cardiopatico chiede la rimozione di tutti gli ostacoli che di fatto limitano o impediscono il pieno accesso alla cura del suo corpo ed il perseguimento della sua serenità esistenziale. Sarà incombenza delle aziende sanitarie attivarsi per consentire la piena fruizione di ogni forma di terapia utile al raggiungimento del migliore risultato.

 

  • Tutti coloro che si trovano nel territorio nazionale hanno gli stessi diritti del cittadino italiano.

 

  • Il cardiopatico rivendica, in ogni parte del Paese, un'agile possibilità di accesso alla prevenzione, al soccorso, alla cura ed all'assistenza più funzionale, efficace e confortevole.

 

  • l cardiopatici e le loro Associazioni che si riconoscono nel C.O.NA.CUORE rivendicano (come tutti i sodalizi O.N.L.U.S. del Paese) la possibilità di usufruire di un regime fiscale agevolato per quel che riguarda i beni sociali acquistati e le attività svolte: una diversa fiscalità, decisamente più favorevole, potrebbe incoraggiare le iniziative intraprese nell'interesse del "bene comune" e trasformarsi in un risparmio economico per lo Stato. I cardiopatici chiedono che venga incoraggiata la solidarietà militante di chi si prodiga gratuitamente al servizio di una nobile causa.

 

  • Il cittadino cardiopatico, considerata la particolarità della sua patologia, ha diritto ad un posto di lavoro dignitoso ed a lui adatto; ove già inserito in attività produttive, in caso di ricaduta, ha diritto alla salvaguardia del posto di lavoro, ove sia in grado di prestarlo, garantendogli, per non aggravarne le condizioni, occupazioni corrispondenti ed adeguate alle sue possibilità psicofisiche, opportunamente certificate.
  • Al cardiopatico dichiarato non più idoneo all'attività lavorativa deve essere garantita un'adeguata fuoriuscita dal mondo del lavoro, tanto in termini di pienezza di buonuscita che di assegno pensionistico, da corrispondere al massimo livello di anzianità contributiva.

 

  • Vigente la recente legislazione, che ha inserito il concetto di patto per la salute tra le istituzioni ed i cittadini e che offre sponde interlocutorie al Volontariato, si richiede che un siffatto ruolo trovi pratica attuazione nei momenti di programmazione e di decisione della sanità concernenti il settore, ad ogni livello istituzionale.

 

  • Il C.O.NA.CUORE si batte PER la soluzione dei problemi, non CONTRO...

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